mercoledì 26 maggio 2010

EDDAGLIE CO' STA STORIA DELLA CARENZA DI FERRO


Amici, che faticaccia! Curare il puccino prosciuga tutte le mie energie. E sì che lui è un tesoruccio dormiglione (oggi ha fatto dalle 8 e mezza di sera alle 10 e mezza di mattina!), per cui mi chiedo come facciano le mamme dei figli "normali".

Vi do i principali aggiornamenti:

il puccino ha tolto dopo tre settimane il gesso e ora i due piedini sono quasi indistinguibili, ovvero gli estranei scambiano il piede torto per quello sano. A meno di otto mesi già cominciava a stare in piedi da solo, aggrappato a un sostegno;

la salute del pupo va benone: è stato visitato a 8 mesi ed è tutto a posto. La crescita è ottima, fin eccessiva: per intenderci come peso si trova al 75° centile, ma come lunghezza è uscito dalla tabella, sopra il massimo del 97° centile!!! Pensate che è lungo ben 75 cm, veste per 18 mesi e in giro ci chiedono quanti "anni" ha. Ottimo colorito, vivace e curioso, mangione ma non troppo grasso. Insomma, cosa volere di più? Anche gli esami del sangue fatti per l'operazione a 7 mesi sono risultati buoni.
Per tutti questi motivi mi aspettavo che il pediatra si arrendesse all'evidenza e smettesse di consigliarci le gocce di ferro, ma sono rimasta delusa. Faccio presente che, visto il bambino e gli esami, era convinto che le stesse prendendo da due mesi, perché era tutto a posto. Sentito che invece gli davamo il ferro attraverso gli alimenti, aiutando l'assorbimento con la vitamina C, ci ha detto che questo non era assolutamente possibile, che il ferro è solo nella carne, che probabilmente il bimbo stava usando ancora le scorte (che non si sa bene come si siano formate, tra l'altro così belle sostanziose, dato che io non ho mangiato carne in gravidanza e non ho preso le gocce!!!), e dulcis in fundo... rischiavamo di far diventare il bambino anemico per ideologia!!!
Quindi il bambino è in perfetta forma, cresce anche troppo, è l'immagine della salute, sempre di ottimo umore, mangia tutto con grande appetito e dorme benissimo, e il pediatra ne deduce che debba per forza avere delle carenze?!? E poi quella ideologica sarei io, solo perché non intendo dare un medicinale per l'anemia con effetti collaterali, potenzialmente dannoso, a un bambino assolutamente sano?!?
Ah, un'ultima chicca: per una piccola irritazione alla pelle, che "casualmente" gli esce sempre quando va in ospedale o comunque la sua pelle è a contatto con lenzuola molto "profumate" o disinfettate, ci ha consigliato IL CORTISONE. Appena? Per un paio di segni rossi che vanno via con la crema? Non pago, ci ha vietato il bagnetto con l'olio di mandorle, per farci una bella lista della spesa a base di creme e oli alla paraffina. Ha avuto anche il coraggio di chiedermi cos'ho contro la paraffina liquida, sostenendo che abbia la medesima composizione della glicerina.
Basta, mi sono stufata: lo porto a Verona e amen.

Malgrado le resistenze del pediatra, lo svezzamento va più che bene. Il grana l'ho eliminato definitivamente perché non gli piaceva, preferendo il formaggino fresco, e sto riducendo ulteriormente i latticini a favore dei legumi (ora mangia anche i fagioli e la soia).
Preferisce i piatti asciutti, per cui anche le minestrine sono abolite, ma beve acqua durante i pasti.
Per il resto il puccino mangia volentieri praticamente tutto, in quantità terrificanti. Qualche giorno fa, ad esempio, per cena ha mangiato un piattone enorme di polenta di mais e miglio con soia azuki e carote, mezzo kiwi, due terzi di banana (giuro, e non frullata, ma così intera), e, per nulla soddisfatto, prima di andare a dormire si è trangugiato tutto un biberozzone con la crema di arachidi.
Ormai mangia anche il risotto e ogni sorta di verdura e frutta, comprese le fragole e l'arancia, che succhia con avidità. Se non ci credete, guardate qui:




Ah, per tornare alle presunte carenze di ferro, il primo sintomo è la mancanza di appetito: secondo voi devo cominciare a preoccuparmi?

giovedì 6 maggio 2010

NASCERE VEGETARIANI

Un altro articolo sullo svezzamento vegetariano, trovato sul numero di marzo 2010 di Insieme.


ALIMENTAZIONE

NASCERE VEGETARIANI

No a carne (e pesce) fin da neonati? Una proposta estrema? No, è ciò che propone il 1° ambulatorio per bimbi vegetariani

Di Shamiran Zadnich


Vegetariani si nasce o si diventa? Risposta esatta in entrambi i casi. Oggi, infatti, sono sempre più evidenti e precise le convinzioni sull'adeguatezza di un'alimentazione senza carne per una vita in salute.
L'American Dietetic Association, per esempio, ha dichiarato di recente che una dieta vegetariana o vegana, se ben programmata, è sicura in ogni fase della vita, comprese gravidanza e primi mesi. Sicura significa che mantiene in salute ed è preventiva di numerose patologie, tanto che uno studio afferma che tra i vegetariani i livelli di colesterolo e ipertensione sono inferiori alla media, così come l'incidenza di diabete mellito di tipo 2. «Il 40% delle malattie dipende da alimentazione e stile di vita», dice il professor Leonardo Pinelli, vicepresidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana e direttore dell'U.O.C. di Diabete, Nutrizione Clinica e Obesità dell'Università di Verona, dove ha aperto l'unico ambulatorio pubblico italiano per bambini vegetariani (vedi box qui sotto). A partire dai neonati. «La maggior parte delle famiglie che si rivolge a noi ha già intrapreso una scelta vegetariana, ma ha bisogno di indicazioni mirate quando nasce un bambino. Tuttavia sono benvenuti anche coloro che, grazie alla nascita di un figlio, desiderano provare questa scelta di salute», spiega Pinelli.


PRIMA SI INIZIA PIÙ È FACILE
Ma come funziona lo svezzamento, tolti dal menu agnello, coniglio, manzo e persino pesce? «Innanzi tutto, si consiglia l'allattamento materno prolungato e il passaggio alle pappe all'inizio del 6° mese, quando l'apparato digerente del bambino è maturo per ricevere alimenti diversi dal latte. È importante iniziare con il regime vegetariano fin da subito perché è allora che si forma e orienta il gusto: se introduco cibi grassi, sapidi o dolci rendo sensibili alcune papille gustative e non altre, che a lungo andare non sapranno più assaporare gusti neutri (frutta e verdura). Bene, quindi, la classica mela grattugiata e le pappe a base di brodo vegetale e crema di riso o semolino. In realtà, servono poche proteine e pochi grassi animali poiché più proteine vengono assunte, maggiori sono le cellule adipose che si costituiscono. Questo avviene soprattutto in certe fasi della vita - gravidanza, 1° anno e pubertà - per un meccanismo ormonale che fa sviluppare i serbatoi di grasso». E più ciccia significa maggior rischio di sviluppare problemi di diabete e cardiovascolari.
Quindi, servono meno proteine. Ma quelle poche, dove trovarle? «I cereali contengono 4 dei 9 aminoacidi essenziali, mentre la carne contiene buone quantità tutti e 9», continua il professor Pinelli, «e gli altri aminoacidi si trovano nei legumi. Associando ai cereali i legumi, si ha lo stesso risultato rispetto alla carne. Sono i piatti della tradizione contadina: pasta e fagioli, riso e lenticchie o piselli, pasta e ceci. Una prima pappa proteica del bimbo vegetariano si fa con 10-15 grammi di lenticchie rosse decorticate, per non esagerare con la fibra, che a quest'età sottrae nutrienti all'assorbimento. La proporzione ideale tra cereali e legumi è di 3 a 1. In seguito piselli, fagioli di tutte le varietà, ceci, sempre secchi e tenuti in ammollo almeno 24 ore e infine privati della fibra con un passaverdure. Tutte le verdure sono adatte al brodo e dai 18 mesi si possono offrire intere, così come la frutta, sempre scegliendole di stagione».
Legumi a pranzo e a cena? «Non è necessario, una pappa può essere preparata con il formaggio fresco mentre la successiva sarà di cereali e vegetali. Non dimentichiamo che il bimbo continua a prendere il latte fino ad un anno, un alimento vero e non una bevanda». Vuol dire che dopo il latte materno si consiglia di non passare al latte vaccino? «Sì, dopo l'anno il latte di mucca non serve, siamo gli unici mammiferi a consumarlo. Si possono proporre i latti di riso o di mandorle, meno proteici e grassi, o quello di soia». Se rinunciare alla carne comincia a essere un sentire comune, perché, però, rinunciare anche al pesce, che è ricco dei famosi Omega 3 protettivi della salute? «Il pesce, specie quello azzurro, ha caratteristiche migliori rispetto alla carne. Il problema sta nel fatto che molto pesce proviene da allevamenti. Significa che 15 kg di pesce sono cresciuti in 1 metro cubo di acqua. Per evitare infezioni vengono versati nelle vasche antibiotici, che poi finiscono nel piatto.
La via vegetariana è anche indotta dalla situazione globale: nel 2007, la Food and Drugs Association ha valutato che il rischio di ammalarsi di patologie gravi è 8 volte maggiore tra coloro che mangiano più di 80 g di carne rossa al giorno. Un rischio che cala del 20% se si tratta di carne di animali alimentati al pascolo e non in allevamento. Ecco perché bisogna abituarsi fin da bambini a consumare meno, privilegiando la qualità dei prodotti. Quando sarà il momento di introdurre l'uovo, per esempio, dopo l'anno d'età, assicurarsi di fare un acquisto sicuro in questo senso».
Allora, lo faremo nascere vegetariano?

niente Ferro?
«Non esistono vegetariani anemici. È vero che la carne contiene Ferro, ma meno che cereali, legumi e semi. La differenza sta nell'assorbimento, che per la carne è più veloce e completo. Gli altri alimenti, invece, hanno bisogno che il Ferro sia trasportato dalla vitamina C, che se assunta insieme forma l'ascorbato di Ferro. La quantità minima di verdura e frutta da consumare nella giornata è di 5-6 porzioni, meglio se si arriva a 8 o 9.
Per quanto riguarda i semi, 35 g di gherigli di noce danno una dose ottimale di Omega 3. Ma tutti i semi funzionano nella dieta dei bimbi: mandorle, nocciole, semi di lino, di sesamo, di zucca. Si possono tutti macinare e quindi dare anche ai più piccoli.


dov'è il calcio?
Biberon vuoti. Togliere il latte dalla dieta dei bambini è un'ipotesi forse più "forte" che dire no alla carne. Ma dove recuperare il Calcio, che serve alla salute delle ossa? «L'eccesso di Fosforo e Sodio, introdotti con carni e formaggi stagionati, è eliminato dal corpo mediante le urine, con l'aiuto del Calcio, che viene così perduto.
Come si recupera? Con il sesamo, le verdure a foglia verde, i legumi, i semi oleosi e soprattutto l'acqua».

Verona verde
Supporto pratico ai già vegetariani ma accessibile a tutti coloro che desiderano iniziare un percorso alimentare verde, l'ambulatorio diretto dal professor Leonardo Pinelli si trova presso l'unità operativa complessa di Diabetologia e Nutrizione pediatrica - Università e Ussl 20 di Verona. Non è necessaria l'impegnativa del medico di base, basta prendere l'appuntamento ai numeri 045/8124722 o 045/1244792 per prenotare una visita, anche da fuori città o da fuori regione.
Per neonati o bambini, è previsto il controllo pediatrico e, se necessario, esami di laboratorio specifici. I dati raccolti dall'attività ambulatoriale serviranno a dimostrare l'efficacia dell'alimentazione vegetariana per una buona crescita e sviluppo e per la prevenzione di alcune malattie.